Al workshop organizzato lo scorso gennaio dai partner del progetto FLAREX, da EURATEX – la Confederazione Europea del Tessile e Abbigliamento e da ECHA – l’Agenzia Europea per le sostanze chimiche, hanno preso parte 32 importanti stakeholder (produttori chimici, imprenditori tessili, associazioni industriali e di settore) provenienti da 8 paesi europei (Belgio, Francia, Olanda, Svezia, Germania, Finlandia, Regno Unito e Spagna).
I partecipanti all’incontro di Bruxelles hanno espresso una forte volontà di collaborare alle attività che il progetto sta portando avanti, evidenziando percorsi ed opportunità per la sostituzione dei prodotti chimici usati nel settore tessile.
Tra le considerazioni e le criticità emerse:
la presenza di alternative disponibili – alcune sono già pronte per essere immesse sul mercato, secondo I produttori – con lo stesso livello di efficacia dei ritardanti di fiamma tradizionali, ma un prezzo decisamente più elevato a causa della scarsità della domanda.
la carenza di spinte di mercato verso alternative antifiamma, nel senso che i consumatori (singoli individui e organizzazioni quali gli enti pubblici) spesso hanno poche informazioni sui prodotti attualmente utilizzati e sulle conseguenze che questi producono sull’ambiente e sulla salute.
la mancanza di norme armonizzate sulla sicurezza contro gli incendi e sui requisiti per gli appalti pubblici nei paesi dell’Unione, anche a livello regionale, che determina un aumento dei costi per le PMI e limita i benefici del singolo mercato
Per maggiori dettagli è possibile scaricare il report conclusivo dell’evento.
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